La parabola di Eric Voegelin: da allievo di Kelsen al ritorno alla trascendenza
In questo numero di Spigolature si propone – in un allargamento della prospettiva: dalla filosofia del diritto al contiguo territorio delle dottrine politiche – il pensiero Eric Voegelin.
Osserva Sandro Chignola in “Un viaggio affascinante nella storia delle istituzioni e delle idee politiche” (rinvenibile online all'indirizzo https://www.unipd.it/concetti/ns/concepts_it/authors/voegelin.htm#Ref ) :
“Giurista e scienziato della politica di origine tedesca, Voegelin (1901-1985) si forma a Vienna dove, allievo e assistente di Hans Kelsen, inizia l'attività di ricerca e di didattica universitaria.
...Dopo una prima produzione giuridica tesa ad un rinnovamento metodologico della dottrina dello Stato, subisce l'influenza della sociologia weberiana e dell'antiformalismo di C. Schmitt. Il suo Der autoritäre Staat [1936], implicita legittimazione dell'«autoritären Kurs» intervenuto in Austria con il colpo di stato di Dollfuss, rappresenta una sorta di autocritica (per gli attacchi diretti a Kelsen, suo maestro, ed all'inefficienza politica della «dottrina pura del diritto») ed una prima elaborazione di tematiche di stampo politologico. La Nuova scienza politica [1952], secondo esordio dopo l'emigrazione e dopo l'abbandono tanto della prospettiva giuridica quanto del progetto di una storia delle idee politiche, poi abbandonata, segna una tappa importante nell'evoluzione del suo pensiero. In essa Voegelin elabora una teoria della rappresentanza tesa a delegittimare le riduzioni di stampo giuridico della complessa fenomenologia del politico, che lo mette in grado di confrontarsi con il problema del nesso che sussiste, in termini filosofici fortemente antiformalisti, tra ordine e storia. Negli anni successivi si dota di una teoria del simbolo che riprende spunti delle opere giovanili, ed enuclea progressivamente una filosofia della coscienza quale fuoco degli stessi processi di simbolizzazione. L'ordine politico si giustifica a partire dalla propria relazione alla trascendenza, a partire dalla rappresentazione che esso offre, in termini socialmente condivisi, della propria verità. Strutturata dalla successione dei differenti sistemi simbolici, la storia rappresenta per Voegelin il campo in cui si esplicita l'opposizione tra la noesi (il sapere critico che, consapevole della non esaustività del simbolo, non cede alla tentazione di ipostatizzare dogmaticamente i propri contenuti) e le interpretazioni non-noetiche dell'ordine (dogmatiche, millenariste, fondamentaliste), dalle quali procede lo stesso totalitarismo della modernità compiuta. Negli anni '60, approfondendo teoreticamente la propria prospettiva, V. - oltre ad una critica di stampo conservatore dei moderni movimenti di massa - elabora un'originale teoria della coscienza, cui viene affidato il compito di rendere conto della discontinuità della storia. Grazie ad essa, la filosofia della storia voegeliniana si emancipa infine da qualsivoglia continuismo, per approdare ad una radicale interrogazione sullo stesso simbolo-storia.”
Sul pensiero di Eric Voegelin si segnalano i seguenti scritti, rinvenibili online:
a) Stella Marega “Eric Voegelin” in Heliopolis anno Xvi Culture Civiltà Politica Numero 2 – 2018 (rinvenibile online all'indirizzo: https://www.artetetra.it/heliopolis/wp-content/uploads/2020/05/Voegelin_2_2018.pdf );
b) Francesco Giacomantonio “Tra epistemologia e filosofia della storia: il senso della scienza politica nell’eredità di Voegelin” in Filosofia & Scienza 9 Maggio 2025 (rinvenibile online all'indirizzo: https://www.mimesis-scenari.it/2025/05/09/tra-epistemologia-e-filosofia-della-storia-il-senso-della-scienza-politica-nelleredita-di-voegelin/ );
c)” Voegelin, alla ricerca dell’ordine”, presentazione del primo dei cinque volumi dell’opera monumentale del pensatore tedesco tradotta per la prima volta integralmente in italiano e pubblicata da “Vita e Pensiero”. Pubblicato in “Cattolica news” del 26 gennaio 2011 (rinvenibile online all'indirizzo: https://www.cattolicanews.it/centridiricerca.unicatt.it/studi-e-ricerche-voegelin-alla-ricerca-dell-ordine ).
Dalla Treccani - Dizionario di filosofia (2009) – si riporta la voce “Voegelin” (reperibile all'indirizzo:
https://www.treccani.it/enciclopedia/eric-hermann-wilhelm-voegelin_%28Dizionario-di-filosofia%29/ ):
L’opera di V. è volta a recuperare il senso di ‘apertura’ alla trascendenza da parte dell’uomo, senso che, vivido nella tradizione greca e in quella cristiana, si sarebbe perduto nel pensiero politico moderno e contemporaneo. Su tale recupero, e sull’affermazione dei principi di giustizia a esso connessi, V. ha cercato di elaborare una rinnovata concezione antropologica e politica in grado di opporsi alle ideologie e alle società totalitarie del Novecento, che sarebbero l’esito di una «mentalità gnostica», ovvero di una teologia secolarizzata mirante a conseguire la salvezza dell’uomo nel mondo terreno. Alla base dello gnosticismo moderno vi sarebbe secondo V. un impulso a creare o a estendere un ordine politico che concretizzi la speculazione e che instauri una forma di «paradiso terrestre» nella storia, inteso come un «paradiso senza Dio», dato che secondo i fondamenti gnostici è affidata allo spirito umano l’instaurazione di tale «paradiso». Si ha qui quella che V. definisce «immanentizzazione dell’“eschaton”», ossia la chiusura della direzionalità escatologica all’interno dell’orizzonte intramondano, immanente e cosmologico. I totalitarismi del 20° sec. sarebbero per V. espressione dello gnosticismo in quanto tentativi di trasformare il mondo attraverso la politica, che assume pertanto un carattere mistico o cosmopoietico. Tale è inoltre, secondo V., l’unico vero senso del termine «totalitarismo», che appunto si distingue dalla mera «tirannia» in quanto quest’ultima è solo un regime politico della forza o della violenza, mentre l’altro è una sorta di teocrazia ove il Dio trascendente è stato, invece, immanentizzato nell’uomo o in alcuni uomini, e che per questo motivo è particolarmente avverso a ogni religione rivelata. Le sue principali opere sono: The new science of the politics (1952; trad. it. La nuova scienza della politica); Order and history (5 voll., 1956-88; trad. it. parziale Ordine e storia ); Wissenschaft, Politik und Gnosis (1959; trad. it. Il mito del mondo nuovo); Anamnesis. Zur Theorie der Geschichte und Politik (1966; trad. it. Teoria della storia e della politica); From Enlightenment to revolution (1975; trad. it. Dall’Illuminismo alla rivoluzione).