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Guida al diritto (34/2023)

Carmine Spadavecchia • set 18, 2023

in materia penale:

- Giorgio Spangher*, Riforma Nordio: tutti i dubbi legati alla procedura cautelare (Guida al diritto 34/2023,12-13, editoriale) [*professore emerito di Diritto processuale civile]


in procedura civile (format degli atti giudiziari):

DM 7.8.2023 n. 110 Ministero della giustizia [GU 11.8.23 n. 187, in vigore dal 26 agosto 2023], Regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'articolo 46 delle disposizioni per l'attuazione del codice di procedura civile

- testo del decreto (Guida al diritto 34/2023, 14-16) sotto il titolo: “Per le cause civili iscritte dal 1° settembre al via i criteri di redazione e i limiti dimensionali”

- commento di Aldo Natalini, Può scattare la condanna alle spese se l’atto sfora il format prescritto (Guida al diritto 34/2023, 17-24). L’attuazione del principio di sinteticità (a pag. 19 “La sinteticità nel processo amministrativo e contabile”; a pag. 21 “La giurisprudenza amministrativa sulla sinteticità degli atti e sulla sua violazione”)


in tema di mediazione civile (i DM Giustizia):

 -DM 1.8.2023 Ministero della giustizia [GU 7.8.23 n. 183], Incentivi fiscali nella forma del credito di imposta nei procedimenti di mediazione civile e commerciale e negoziazione assistita

- testo del decreto (Guida al diritto 34/2023, 25-32) sotto il titolo: “Mediazione civile e negoziazione assistita: via libera all’accesso ai crediti d’imposta”

- DM 1.8.2023 Ministero della giustizia [GU 7.8.23 n. 183], Determinazione, liquidazione e pagamento, anche mediante riconoscimento di credito di imposta, dell'onorario spettante all'avvocato della parte ammessa al patrocinio a spese dello Stato nei casi previsti dagli articoli 5, comma 1, e 5-quater, del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28 e dall'articolo 3 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 132, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 novembre 2014, n. 162. 

- testo del decreto (Guida al diritto 34/2023, 33-38) sotto il titolo: “Riconosciuto il patrocinio a spese dello Stato anche per i sistemi alternativi ai giudizi”

- commento di Marco Marinaro, Procedure semplificate e digitalizzate per consentire rapidità ed efficienza (Guida al diritto 34/2023, 39-45). Manca l’ultimo tassello della complessa riforma della mediazione, e cioè il decreto interministeriale, in corso di adozione, relativo alla procedura e ai suoi costi. Sulla possibilità per il giudice di liquidare il compenso all’avvocato in caso di raggiungimento dell’accordo di mediazione è intervenuta la Corte costituzionale, statuendo (sent. 10/2022) che il patrocinio a spese dello Stato va garantito ai non abbienti anche nel procedimento di mediazione obbligatoria conclusa con esito positivo, trattandosi di spesa necessaria per assicurare l’effettività dell’inviolabile diritto al processo e alla difesa.


in tema di giustizia riparativa (restorative justice):

DM 25.7.2023 n. 97 [GU 27.7.23 n. 174, in vigore dall’11 agosto 2023], Regolamento relativo alla disciplina del trattamento dei dati personali da parte dei Centri per la giustizia riparativa, ai sensi dell'articolo 65, comma 3, del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, di attuazione della legge 27 settembre 2021, n. 134, recante delega al Governo per l'efficienza del processo penale, nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari

- testo del decreto (Guida al diritto 34/2023, 46-58) sotto il titolo: “Centri per la giustizia riparativa, varate le regole sul trattamento dei dati”

- commento di Aldo Natalini, Un ventaglio di interventi riformatori con rilevanti implicazioni sulla privacy (Guida al diitto 34/2023, 59-65). A pag. 61 riquadro su “La giustizia riparativa in pillole”


in tema di privacy (diritto all’oblio):

- Cedu, Grande camera, 4.7.23, ric. 57292/16, Hurbain c/ Belgio (Guida al diritto 34/2023, 104 solo massima): La misura decisa dai giudici nazionali, che impone l’anonimizzazione di un articolo di stampa contenuto ….

- (commento di) Marina Castellaneta, Diritto all’oblio se la notizia non riguarda una persona pubblica, sì oscuramento articolo archiviato on line (Guida al diritto 34/2023, 104-106)


in tema di interdittiva antimafia:

- Cedu 1^, 28.8.23, ric. 29614/16, Cavallotti vs/ Italia (provvedimento interlocutorio) (Guida al diritto 34/2023, 71-72): Non è chiaro come nel 2001 possa essere stata disposta la confisca di patrimoni sulla base di un mero sospetto, tanto più se vi è stata assoluzione dall’accusa di associazione di stampo mafioso.

[Il DL 6.11.2021 n. 152, convertito in L 29.12.2021 n. 233 ((Disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose)) ha innovato la materia: le interdittive antimafia, se non derivano da una sicurezza assoluta di contaminazione, devono essere precedute da un periodo di “prevenzione collaborativa”, che per 6 o 12 mesi sottopone l’impresa a verifiche contabili e amministrative da parte del prefetto. Tale controllo prefettizio si affianca al controllo (amministrazione giudiziaria) già spettante al giudice penale: ambedue i meccanismi di vigilanza consentono la prosecuzione dell’attività aziendale, scongiurando i rischi di una interdittiva che implichi la decapitazione dell’impresa e l’espulsione dal mercato dei contratti. Dal 2021 è dunque mutato il rapporto tra giudici e imprenditoria considerata a rischio: si è passati da un regime severo di interdittiva (ispirato alla logica degli indizi e dei provvedimenti immediati) a un regime più articolato di collaborazione (similmente a quanto ci si aspetta con l’entrata in vigore della riforma tributaria, legge 111/2023), che si affida a un controllo sul rischio di contaminazione, confidando anche su metodi di intelligenza artificiale. Appartengono dunque al passato le confische generate da pericoli di infiltrazione e agevolazione alla mafia che oggi sarebbero possibili solo dopo un articolato periodo di controllo]   


In tema di concorso:

- TAR Roma 1^-quater, 24.7.23 n. 12394, pres. Anastasi, est. Lauro (Guida al diritto 34/2023, 71): Il bando, costituendo la lex specialis del concorso indetto per l’accesso al pubblico impiego, va interpretato in termini strettamente letterali, con la conseguenza che le regole in esso contenute vincolano rigidamente l’operato della PA, obbligata ad applicarle senza alcun margine di discrezionalità, in ragione sia dei principi dell’affidamento e di tutela della parità di trattamento tra i concorrenti, che sarebbero pregiudicati ove si consentisse la modifica delle regole di gara cristallizzate nella lex specialis medesima, sia del più generale principio che vieta la disapplicazione del bando quale atto con cui l’A. si è originariamente autovincolata nell’esercizio delle potestà connesse alla conduzione della procedura elettiva


sul trasferimento dei magistrati (per incompatibilità ambientale) 

- TAR Roma 1^, 5.8.23 n. 13144, pres. Savo Amodio, est. Tropiano (Guida al diritto 34/2023, 71): Il magistrato è trasferibile per incompatibilità ambientale solo se è in pericolo l’immagine di imparzialità e indipendenza. (Nella specie, un magistrato, presidente di sezione presso un tribunale, era stato trasferito d’ufficio dal CSM ad altro tribunale, con funzioni di giudice, per incompatibilità con l’esercizio delle funzioni giudiziarie nel circondario di provenienza, in quanto accusato di avere informato un terzo, che gliene aveva fatto richiesta, sullo stato di tre cause e sulla verosimile tempistica di deposito dei relativi provvedimenti. Secondo il TAR si trattava di notizie agevolmente ricavabili dal pubblico registro di cancelleria e, quanto ai prevedibili tempi di deposito dei provvedimenti da parte dell’estensore, oggetto di normale conoscenza da parte dei magistrati. Tali informazioni, insuscettibili di costituire elementi denotanti la ritenuta perdita di imparzialità e indipendenza posta a base del trasferimento impugnato, erano state date nel corso di conversazioni in cui l’interessato si era limitato a chiedere notizie sullo stato dei procedimenti, senza che ciò avesse suscitato alcuna forma di intervento o di pressione del ricorrente sui colleghi d’ufficio che avevano in trattazione i relativi fascicoli. Dunque, ad avviso del TAR, i fatti contestati non erano di per sé oggettivamente di pregnanza tale da ingenerare un inaccettabile clamor fori mettendo in pericolo la credibilità della funzione giudiziaria.


in tema di maternità surrogata:

- Cedu 31.8.23, C. vs/ Italia (Guida al diritto 34/2023, 72): In base all’art. 8 della Convenzione il diritto interno deve prevedere la possibilità di riconoscimento del rapporto giuridico tra un bambino nato tramite accordo di maternità surrogata all’estero e il padre intenzionale, se questi è il padre biologico. Il diritto alla vita familiare e privata di una bambina viene violato laddove venga impedito il riconoscimento legale del rapporto di filiazione col padre biologico, facendo di lei un’apolide. (Nella specie, la bambina era nata nel 2019 in Ucraina con ricorso alla maternità surrogata. Il padre biologico e la madre intenzionale, entrambi cittadini italiani, vistisi rifiutare dagli uffici dell’anagrafe e dai tribunali italiani il riconoscimento legale del legame con la bimba, hanno portato il caso alla Corte di Strasburgo, che ha condannato l’Italia a versare alla bimba 15.000 euro per danni morali)


in tema di contratto preliminare:

- Cass. 2^, 29.8.23 n. 25396 (Guida al diritto 34/2023, 68-69): Se è vero che l’obbligazione di trasferire la proprietà di un immobile oggetto di comunione, considerata come un unicum inscindibile, con la pattuizione di un solo prezzo, dà luogo all’indivisibilità dell’obbligazione, è altrettanto vero che da tale affermazione non si può derivare l’irrilevanza della mancanza di compartecipazione di un coerede all’atto, stante la natura obbligatoria del preliminare e l’estensione al suo adempimento, tramite l’esecuzione dell’obbligo a contrarre, della disciplina delle obbligazioni solidali. La prestazione di trasferire la proprietà di un bene in comproprietà non ha infatti natura solidale ma collettiva, non potendo operare il principio stabilito dall’art. 1292 c.c. secondo cui ciascuno degli obbligati in solido può adempiere per intero e l’adempimento dell’uno libera gli altri, atteso che i promittenti sono in grado di manifestare il consenso relativo alla propria quota e non quello concernente le quote spettanti agli altri (Cass. 2613/2021). La domanda di adempimento va dunque rivolta nei confronti di tutti i promittenti venditori, determinando un litisconsorzio necessario, che si genera nei confronti di tutti gli eredi anche quando, promosso il giudizio ex art. 2932 c.c. per l’esecuzione specifica dell’obbligo di contrarre, sopravvenga il decesso di uno dei promittenti venditori, trattandosi di cause inscindibili (Cass. 8225/2011)


sul patrocinio gratuito (in tema di amministratore di sostegno):

- Corte cost. 27.7.23 n. 167, pres. Sciarra, red. Dan Giorgio (Guida al diritto 34/2023, 74 T): Sono incostituzionali, per violazione dell’art. 3 Cost., l’art. 145 comma 1, e in via consequenziale i commi 2 e 3 per la fase successiva, del DPR 30.5.2002 n. 115 [TU delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia. (Testo A)] nella parte in cui non prevede che anche nel procedimento di nomina dell’amministratore di sostegno promosso dal pubblico ministero le spettanze dell’ausiliario del magistrato siano anticipate dall’erario.

- (commento di) Eugenio Sacchettini, Ogni professionista deve contare su un compenso certo e sicuro (Guida al diritto 34/2023, 78-80)


in materia tributaria (ricorso cumulativo):

- Cass. trib. 31.8.23 n. 25549 (Guida al diritto 34/2023, 70): Nel processo tributario non v’è alcuna disposizione espressa in ordine al cumulo di ricorsi e pertanto opera il rinvio generale al codice di procedura civile (art. 1, comma 2, DLg 546/1992). L’art. 103 c.p.c. contempla al riguardo, quali presupposti del cumulo, la «connessione per l’oggetto o per il titolo», ovvero la circostanza che la decisione dipenda totalmente o parzialmente dalla risoluzione di questioni identiche. Ove si tratti di istanze di rimborso e non di atti impositivi, l’identità della questione giuridica sottesa è di per sé sufficiente per l’ammissibilità del ricorso cumulativo, in quanto compatibile con l’art. 103 c.p.c. (Nella specie, si trattava di ricorso cumulativo presentato da numerosi contribuenti avverso il silenzio-rifiuto formatosi sulle rispettive istanze di rimborso relative alla spettanza dell’esenzione prevista dalla normativa speciale introdotta per le zone della Sicilia colpite dal sisma del 1990. Il giudice di prime cure, con decisione confermata in appello, dichiarava inammissibile il ricorso perché nel processo tributario l’atto “cumulativo” deve riguardare fatti storici identici. In Cassazione gli interessati hanno denunciato la violazione dell’art. 103 c.p.c. in quanto applicabile al processo tributario)


in tema di giurisdizione (manutenzione autostradale):

- Cass. SSUU 29.8.23 n. 25427 (Guida al diritto 34/2023, 69): La controversia relativa alla fase di esecuzione di una convenzione avente ad oggetto la costruzione e la gestione di un’opera pubblica spetta al giudice ordinario, la cui giurisdizione in materia di indennità, canoni ed altri corrispettivi si estende alle questioni inerenti all’adempimento e all’inadempimento della concessione, nonché alle relative conseguenze risarcitorie, vertendosi nell’ambito di un rapporto paritetico. Nulla questio, infatti, se si discute della concessione, o comunque di atti e provvedimenti in cui l’Amministrazione esercita poteri autoritativi, ma ogni volta che si entri nel territorio contrattuale - e cioè nel luogo dell’esecuzione e dell’esatto adempimento delle obbligazioni, terreno di parità di posizioni tra le parti - giudice naturale è quello ordinario civile. (La SC non condivide la tesi sostenuta dal TAR Piemonte, secondo cui la controversia attinente alla gestione della rete autostradale deve ritenersi devoluta alla giurisdizione del GA avendo ad oggetto una concessione di pubblico servizio e non riguardando indennità, canoni ed altri corrispettivi, ma investendo la verifica dell’azione autoritativa della PA sull’intera economia del rapporto concessorio)


sui reati di sesso (sex crimes):

- Trib. Roma 5^ pen., 6.7.23, pres. Bonaventura (Guida al diritto 34/2023, 92 T): In tema di violenza sessuale, sebbene l’eventuale natura scherzosa dell’atto non escluda in astratto l’elemento soggettivo richiesto dall’art. 609-bis c.p., si opta per una pronuncia assolutoria qualora le modalità dell’azione lascino un ampio margine di dubbio sulla volontarietà della violazione della libertà sessuale della persona offesa ove dal tempo minimo di sfioramento e dalla dinamica appaia verosimile l’essersi attivato un movimento ulteriore, accidentale e non confacente all’intento iniziale del soggetto agente. (Fatto commesso da un bidello in danno di una studentessa minorenne)

- (commento di) Selene Pascasi, L’incertezza dell’elemento soggettivo motiva la decisione dei giudici (Guida al diritto 34/2023, 95-98) [N.B. - la sentenza è stata appellata dalla Procura di Roma]


 


c.s.


 

Relativismo culturale

- Il velo non può essere un "valore" europeo se a Teheran, in nome dell'Islam, non portarlo significa rischiare 74 frustate (Fausto Biloslavo, giornalista, a proposito del divieto di abaya nelle scuole francesi)

- Il diritto al velo sarebbe difendibile se per le donne fosse un diritto; il fatto è che al 99 per cento è un obbligo (a proposito del divieto di abaya nelle scuole francesi)

- Un PM chiede l’assoluzione, “per fatto culturale”, di un marito islamico, imputato di avere tiranneggiato la moglie in nome della sua religione. Qual è la “cultura” di questo PM?


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