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Guida al diritto (26/2023)

Carmine Spadavecchia • lug 14, 2023

sulle riforme penali in corso:

- Caterina Malavenda*, Su abuso d’ufficio e intercettazioni interventi irragionevoli e poco utili (Guida al diritto 26/2023, 10-12, editoriale) [*avvocato del Foro di Lodi, esperta in diritto dell’informazione]


sul c.d. DL salva infrazioni:

DL 13.6.2023 n. 69 [GU 13.6.23 n. 136, in vigore dal 14 giugno 2023], Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti da atti dell'Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano.

- testo del decreto-legge (Guida al diritto 26/2023, 13-30)

- mappa del decreto (guida alla lettura), a cura di Laura Biarella (Guida al diritto 26/2023, 31-36): il DL mira a chiudere 7 casi di pre-infrazione e 8 procedure di infrazione sollevate a carico dell’Italia dalla Commissione Ue.

- commenti:

--- Marina Castellaneta, Minori: no passaporto ai genitori se c’è rischio di fuga dagli obblighi (Guida al diritto 26/2023, 37-40)


in tema di beni culturali:

- Cons. Stato VI 9.5.23 n. 4686, pres. Simonetti, rel. Ponte (Guida al diritto 26/2023, 92 T): Nell’ambito del procedimento amministrativo finalizzato al rilascio dell’autorizzazione per la circolazione di un’opera di interesse culturale, quest’ultimo viene in rilievo come fatto mediato dalla valutazione della PA. Ne consegue che il giudice non può svolgere un accertamento diretto su tale valutazione, ma deve svolgere un sindacato rispondente alle regole di plausibilità della scienza e della tecnica applicate dall’A. nello specifico settore di riferimento.

- (commento di) Giulia Pernice, Al giudice nessun esame diretto ma solo sull’attendibilità tecnica (Guida al diritto 26/2023, 96-98). Il peculiare potere esercitato in questo settore contribuisce a individuare i più stringenti limiti del sindacato amministrativo. Il giudizio di valore espresso dall’A. deve risultare, con onere della prova a carico dell’interessato, scientificamente inaccettabile.


in tema di impiego pubblico:

- Cass. lav. 22.6.23 n. 17897 (Guida al diritto 26/2023, 44): In seguito alla contrattualizzazione del rapporto di impiego del personale scolastico, spetta al dirigente il potere di dispensare dal servizio un insegnante per incapacità didattica. Tale provvedimento non ha carattere disciplinare né sanzionatorio, giacché non discende da comportamenti colpevoli dell’insegnante, non implica una sua responsabilità, né postula un giudizio di proporzionalità, limitandosi a constatare l’oggettiva inidoneità a svolgere la funzione. Né rileva che l’insegnante abbia superato il periodo di prova, ben potendo l’incapacità didattica sopravvenire a esso nel corso degli anni successivi.


in tema di accesso:

- TAR Lazio 1^-quater, 31.5.23 n. 9249 (Guida al diritto 26/2023, 45): In tema di accesso ai pareri legali, il discrimine tra ostensibilità o meno va correlato alla finalità che l’Amministrazione persegue con la richiesta del parere: se il parere è stato acquisito in relazione alla fase istruttoria del procedimento amministrativo, il diniego di accesso è illegittimo; è invece legittimo, se acquisito in rapporto a una lite già in atto o a una fase precontenziosa o a una lite potenziale, al fine di definire la futura strategia difensiva dell’A., la quale non è tenuta a rivelare ad alcuno, tanto meno al proprio contraddittore, attuale o potenziale, gli argomenti in base ai quali intende contestare le pretese avversarie. (Nella specie, il TAR ha ritenuto illegittimo il diniego opposto da Anac ad alcuni funzionari che intendevano accedere, per esigenze di tutela, anche giurisdizionale, al parere richiesto da Anac all’Avvocatura dello Stato in relazione a una vertenza sul corretto inquadramento del personale Anac)


in tema di maternità surrogata:

- Cedu 1^, 22.6.23, ric. 10810/20 e 59054/19 (Guida al diritto 26/2023, 46): È legittimo il rifiuto opposto dalle autorità italiane di trascrivere nei registri anagrafici i certificati di nascita esteri di bambini legalmente concepiti in altri Stati. Tale veto non lede l’art. 8 della Convenzione europea sul diritto al rispetto della vita privata e familiare. Legittimamente l’Italia prevede il ricorso all’adozione in casi particolari come istituto idoneo a riconoscere i legami familiari del bambino nato col cosiddetto utero in affitto, scoraggiando tale pratica vietata dal diritto interno. (Si legge nella pronuncia che i ricorrenti - coppie omosessuali ed eterosessuali - hanno creato una famiglia ricorrendo alla gestazione per altri, pur sapendo che il diritto italiano la vieta: le difficoltà pratiche che essi possono incontrare a causa del mancato riconoscimento nel diritto italiano di un legame tra bambini e padre d’intenzione non vanno oltre il limite imposto dal rispetto della vita privata e familiare).


in tema di famiglia (separazione consensuale - omologazione):

- Cass. 1^, 5.6.23 n. 15697 (Guida al diritto 26/2023, 44): Il decreto di omologazione della separazione consensuale ha lo scopo di dare efficacia definitiva alle condizioni previste nel ricorso fatto di comune accordo tra le parti. L’omologa di separazione è a tutti gli effetti un titolo esecutivo, tale che, in caso di inadempimento da parte di uno dei coniugi, l’altro può agire in via esecutiva per ottenere le proprie ragioni. L’accordo tra i coniugi rappresenta l’elemento cardine e il provvedimento di omologazione è unicamente diretto a conferirgli efficacia dall’esterno, assumendo la funzione di condizione successiva della produzione di effetti delle pattuizioni stipulate tra i coniugi. L’accordo omologato deve farsi rientrare tra i titoli esecutivi di cui all’art. 474, comma 2, n. 3, c.p.c.


in tema di servitù:

- Cass. 2^, 26.4.23 n. 10916 (Guida al diritto 26/2023, 44): La prescrizione di una servitù di non edificare, che inizia a decorrere dalla sua violazione (nella specie, mediante costruzione di un tunnel), non è interrotta dalla demolizione dell’opera realizzata, seguita dalla sua ricostruzione, ove la demolizione non risulti effetto dello ius prohibendi da parte del titolare della servitù, bensì libera scelta del titolare del fondo servente.


in tema di assicurazione (clausole claims-made)

- Cass. 3^, 11.4.23 n. 9616 (Guida al diritto 26/2023, 48 T): Il giudice che dichiara la nullità di una clausola del contratto ai sensi dell’art. 1419, comma 2, c.c. deve indicare la norma imperativa con la quale sostituire la clausola dichiarata nulla. (Fattispecie relativa a clausola claims made apposta a un contratto di assicurazione per la responsabilità civile)

- (commento di) Marco Rodolfi, Tra autonomia contrattuale e i limiti previsti dal legislatore (Guida al diritto 26/2023, 56-59). La SC ripropone i principi fondamentali in tema di clausole claims made, chiarendo le possibili conseguenze di una declaratoria di nullità.


in tema di diritti fondamentali

- Corte giust. Ue, Grande sezione, 22-6-23, causa C-660/21 (Guida al diritto 26/2023, 46): In materia di protezione dei diritti fondamentali, il diritto Ue non impedisce che al giudice nazionale sia imposto il divieto di rilevare d’ufficio la violazione dell’obbligo di informare prontamente una persona indagata in merito al suo diritto di restare in silenzio. Ciò tuttavia a condizione che l’indagato non sia stato privato della possibilità concreta ed effettiva di avvalersi di un avvocato (compreso il gratuito patrocinio) e del diritto, esercitabile personalmente o tramite il difensore, di accedere al proprio fascicolo e far rilevare la violazione subita entro un temine ragionevole. L’obbligo delle autorità di notificare prontamente il diritto di restare in silenzio è stato previsto nel diritto Ue dagli artt. 3 e 4 della direttiva 2012/13/Ue sul diritto all’informazione nei procedimenti penali. 


in tema di impugnazioni penali:

- Cass. SSUU penali, 23.2-22.5.23 n. 21716 (Guida al diritto 26/2023, 70 T): La legittimazione del procuratore generale a proporre appello avverso le sentenze di primo grado a seguito di acquiescenza del procuratore della Repubblica consegue alle intese o alle altre forme di coordinamento richieste dall’art. 166-bis delle disp. att. c.p.p. che impongono al procuratore generale di acquisire tempestiva notizia in ordine alle determinazioni del procuratore della Repubblica in merito all’impugnazione della sentenza. In tema di legittimazione del procuratore generale a proporre appello avverso le sentenze di primo grado, l’acquiescenza del procuratore della Repubblica al provvedimento (art. 593-bis, comma 2, c.p.p.) non è riferibile anche al pubblico ministero che abbia presentato le conclusioni nel giudizio di primo grado. In assenza delle condizioni per presentare appello ai sensi dell’art. 593-bis, comma 2, c.p.p., il procuratore generale non è legittimato a proporre ricorso immediato per cassazione ex art. 569 c.p.p., né ricorso ordinario ai sensi degli artt. 606, comma 2, e 608 c.p.p.

- (commento di) Giuseppe Amato, Essenziale l’intesa tra gli uffici con regole di facile comunicazione (Guida al diritto 26/2023, 81-84)


 

c.s. 


 

L’(in)utilità del sapere

Le scuole non sono aziende. Oggi si fa credere ai ragazzi che devono studiare per imparare un mestiere. Invece, il compito di un buon docente è far capire che occorre studiare per diventare migliori. Poi chi diventa migliore potrà anche guadagnare dei soldi. Ma formare giovani per il mercato non può essere la finalità. (Nuccio Ordine, “L’utilità dell’inutile”)


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